19 luglio 2011

RETRO RECENSIONE: RESIDENT EVIL











La storia videoludica ci ha abituato a distinguere i capolavori in due categorie. C'è l'ottimo titolo che sfrutta quanto di meglio creato prima di lui riuscendo a migliorare tutto ciò che si era già visto precedentemente in termini di grafica, gameplay e sonoro e c'è il gioco rivoluzionario che, con coraggio e intraprendenza, decide di deviare dalla rotta seguita da tutti e, rischiando, propone qualcosa di nuovo ed innovativo. Talvolta queste coraggiose scelte non vengono comprese dai videogiocatori dissolvendosi come bolle di sapone, ma altre volte risultano essere una vera e propria rivoluzione riuscendo a divenire pietre miliari destinate a divenire un punto di svolta che modificherà le produzioni a venire.
Resident Evil fà sicuramente parte di questi titoli rivoluzionari riuscendo addirittura a creare un nuovo genere videoludico denominato Survival-Horror.
Originariamente chiamato Biohazard, il titolo fu cambiato per il mercato Americano ed Europeo in Resident Evil  in quanto il termine originale della serie era il nome di un complesso Heavy metal che ne deteneva i diritti nei mercati in questione. La stessa Capcom non ha mai nascosto il fatto di aver preso spunto per la realizzazione di Resident Evil da precedenti videogiochi come Alone in the Dark e soprattutto da un videogioco uscito nel 1989 in Giappone di nome Sweet Home (ispirato al film di Suito Humo). Una delle caratteristiche che ai tempi di pubblicazione contraddistinse Resident Evil era sicuramente l'alto tasso di violenza e realismo. Tasso talmente alto per quei tempi che molte furono le censure imposte, costringendo i produttori a rivedere alcuni passaggi della produzione tra cui sicuramente il caso più emblamatico fù il taglio di alcune scene del filmato iniziale e la sua modifica dal colore al bianco e nero.


TRAMA
Ci troviamo nel Luglio del 1998. Nella tranquilla cittadina americana di Racoon City tutto ad un tratto iniziano a verificarsi una serie di strani omicidi. Il governo degli Stati Uniti decide di indagare più a fondo ed invia una squadra speciale dal nome in codice "Bravo" facente parte della
Il filmato iniziale realizzato con attori veri in stile
B-Movie rimarrà nel bene e nel male nella storia
videoludica.
S.T.A.R.S (Special Tactics And Rescue Service). Non ricevendo più informazioni dalla squadra, la S.T.A.R.S. decide di inviare un secondo gruppo in soccorso con nome in codice "Alpha". La squadra è formata dai due protagonisti del gioco (Jill Valantine e Chris Redfield), Albert Wesker (carismatico ed enigmatico capo-squadra), Barry Burton, Brad Vickers e Joseph Frost. Una volta arrivato sul posto, il gruppo viene attaccato da un branco di strani cani e costretto a rifugiarsi in una enorme villa regale. La storia si svolge principalmente nelle ali infinite di questa misteriosa villa, al cui interno si scoprirà annidarsi l’inferno. Presto, infatti, verremo a sapere che l’abitazione non è altro che una mera copertura per un laboratorio di ricerca su armi biologiche in ambito bellico appartenente alla Umbrella Corporation, grande e potente multinazionale biochimica. Non mancheranno colpi di scena, tradimenti e scene di vera e propria suspance che incitano a proseguire nella storia alla ricerca della verità, alla ricerca di contenere la  minaccia virale e ovviamente alla ricerca di scappare da questo incubo sani e salvi.


GAMEPLAY
Il gamplay di Resident Evil è quello che caratterizzerà la serie per tutta la generazione a 128 bit.
Scopo primario del gioco sarà quello di indagare e trovare oggetti e chiavi che ci permettano di proseguire nella storia rendendo via via disponibili aree prima bloccate. In genere il gameplay risulta essere un pò macchinoso e con movimenti poco fluidi. A ciò si aggiunge l'impossibilità di muoversi mentre si prende la mira o mentre si spara (rimasta una caratteristica della serie sino ai giorni nostri) che non fa altro che rendere il tutto più evidente. Nonostante ciò queste difficoltà nei movimenti riescono a restituire con maggior forza una sensazione di inquietudine ed ansia e ci farà sentire costantemente braccati ed in trappola, cosa essenziale per un titolo survival-horror. Se a ciò aggiungiamo una telecamera fissa che riesce, con intelligenti tagli cinematografici, ad immedesimarci nel gioco e a farci saltare sulla poltrona durante alcune scene, non possiamo che fare i complimenti alla Capcom.










Va inoltre fatto notare uno dei punti di forza del gameplay di Resident Evil 1. Questo è sicuramente quello di poter selezionare ad inizio avventura quale personaggio impersonare, cosa che era davvero all’avanguardia per l’epoca e che incide sia sulla storia che sul gameplay. Se sceglieremo Jill Valentine la difficoltà complessiva del gioco sarà sensibilmente più bassa rispetto al caso in cui sceglieremo Chris Redfield. La bella Jill infatti avrà la possibilità di portare più oggetti con sè, troverà durante l'avventura più medikit e armi, grazie al suo grimaldello potrà procedere nella storia trovando meno chiavi e oggetti rendendo quindi la durata di questa più contenuta. A scapito di queste agevolazioni Jill avrà una forza ed una resistenza molto minori rispetto a Chris, il quale però garantirà una sfida ben più interessante ed adatta ai giocatori più smaliziati.
In definitiva Resident Evil 1 risulta un titolo, nell'ambito del gameplay, con parecchi difetti e svariati pregi. Nonostante ciò Resident Evil risulta essere un titolo strepitoso. Grazie a quei difetti riesce ad immedesimare il giocatore, a farlo tremare nell'aprire una porta o a percorrere un corridoio illuminato dalla luna che passa attraverso le finestre perchè la macchinosità dei controlli rende l'esplorazione di maggior importanza rispetto all'azione vera e propria. Purtroppo i tempi sono cambiati e l'azione nella Next-Gen ha preso il sopravvento diminuendo drasticamente il carisma che era alla base del successo del brand.


GRAFICA E SONORO
Resident Evil è stato uno dei primi titoli pubblicati per Playstation e si sa che i programmatori hanno bisogno di tempo per incominciare a conoscere e a sfruttare a pieno le capacità di una nuova console. Nonostante ciò la Capcom riuscì a realizzare un titolo per l'epoca davvero realistico
Alla sua pubblicazione Resident Evil dette scandalo per la
realisticità delle scene di violenza proposte. Oggi può
non sembrare vero, ma visivamente Resident Evil era uno
spettacolo per gli occhi
e visivamente eccezionale con una resa degli zampilli di sangue molto verosimile e un'ambientazione ben curata. Certo, i limiti della produzione sono evidenti anche paragonandola semplicemente con altri videogames della stessa generazione (ombre mal realizzate, espressioni facciali quasi inesistenti e macchinosità delle animazioni), ma stiamo parlando del 1996 e la Capcom grazie al suo lavoro fece da apripista per tutti titoli 3D a venire.
Per quanto riguarda il comparto audio, i ragazzi di Capcom hanno svolto un eccellente lavoro. Gli effetti sonori sanno convincere ed immergono appieno il giocatore farcendo il tutto con musiche adrenaliniche ed a tratti inquietanti. A queste si aggiungono i giochi di rumori sinistri, vetri infranti, gli echi dei nostri passi ed una colonna sonora azzeccata che con sapienza riesce a crescere nei momenti più concitati di gioco rendendo Resident Evil un vero e proprio Horror Game immersivo ed inqietante donando al giocatore una reale sensazione di abbandono, tensione e pericolo costante.Non a caso è proprio l'atmosfera che ha reso famoso Resident Evil.


RIGIOCABILITA' OGGI
Graficamente Resident Evil è sicuramente invecchiato male. I modelli poligonali tagliati con l'accetta e con pixel ben visibili rendono visivamente il titolo Capcom molto (troppo?) obsoleto. A questo si aggiunge un gameplay davvero troppo macchinoso e a tratti frustarante. Nonostante ciò, grazie ad una realizzazione di ambientazioni, atmofere e themes immersive e terrorizzanti, Capcom è riuscita a sopperire alle lacune sopra citate, regalandoci un gioco sempre rigiocabile che riesce a trasformare i propri limiti in punti di forza restituendo con maggior forza una sensazione di pericolo e ansietà. Grazie a tutto ciò, rigiocare Resident Evil risulta essere ancora oggi parecchio appagante e assolutamente consigliato sopratutto a chi non ha avuto modo di provarlo.


VALORE COLLEZIONISTICO e PREZZO
Non credo ci siano dubbi sul fatto che il primo capitolo della serie Resident Evil sia assolutamente un pezzo da avere in bella vista nella propria collezione, specialmente se appassionati della saga. Capcom con questa serie ha rivoluzionato il mondo videoludico creando un nuovo genere con milioni di fan in giro per il mondo. Per quanto riguarda il prezzo questo si aggira intorno ai 35 /40 € per la prima stampa, mentre basteranno 20/25 € per portarsi a casa la Director's Cut (ristampa pubblicata a causa dei ritardi nella produzione di Resident Evil 2) tenendo conto che comunque il valore collezionistico di questa ristampa è sensibilmente più basso rispetto alla versione base. Va ricordato che Resident Evil venne pubblicato anche su Sega Saturn. Per i fan della serie sarebbe interessante procurarsene una copia per la quale bisognerà sborsare una cifra simila a quella necessaria per la copia Psx.














Resident Evil è un titolo eccezionale. Una atmosfera terrorizzante ed inquietante, una storia originale, attuale e coinvolgente ed un egregio comparto sonoro riescono ad immergere il giocatore e a spingerlo a giocare sino a quando non scoprirà i misteri che si celano tra le montagne di Arklay. Sebbene il comparto grafico alla sua pubblicazione fosse all'avanguardia, oggi questo risulta molto datato. A ciò si aggiunge un gameplay spesso troppo macchinoso e a tratti  frustrante. Nonostante tutto, questi due difetti non fanno altro che donare al titolo Capcom una maggior sensazione di ansia e pericolo costante che risulta essere il vero punto di forza di Resident Evil. Se vi siete persi questo capolavoro, non potete certo farvelo mancare e ripercorrere le origini di uno dei brand videoludici più importanti degli ultimi anni riscoprendo personaggi carismatici come Albert Wesker, Jill Valentine e Chris Redfield che, con vari intrecci, torneranno con forza nelle trame dei seguenti episodi. Se invece lo avete già giocato il consiglio è quello di rispolverarlo e rigodersi una trama ed una atmosfera che, purtroppo, sembra aver abbandonato la serie.


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