24 marzo 2011

RETRO-RECENSIONE: Adventures Of Lolo

Chiunque si ritenga un buon appassionato di Nintendo Nes non può certo non tornare bambino al solo sentire il nome Lolo. Adventures of Lolo è, infatti, una famosa trilogia puzzle-gaming apparsa a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90 su Nes che ha come protagonista una piccola palla blu di nome Lolo. Pochi però sanno che il vero debutto del titolo firmato Hal Laboratory risale addirittura al 28 Giugno del 1985 su MSX (vecchi computer sviluppati e promossi da Philips e Spectravideo).
Proprio dalla storia di questo capitolo (che fa da prologo alla ben più famosa trilogia) si riesce meglio a comprendere la trama, abbastanza semplice a dire il vero, e l'ambientazione in cui  i fatti dei capitoli successivi si svolgono.Benchè non essenziale per godersi il titolo, ritengo sempre interessante e divertente conoscere al meglio ciò che è il background di un gioco, specialmente se si tratta di titoli Retrogaming, riuscendo così a cogliere particolari difficilmente godibili. Nel primo capitolo su MSX, chiamato Eggerland Mistery, si scopre che Edenland è una terra florida e pacifica, governata dal Re e dalle sue tre figlie, la maggiore delle quali si chiama Lala. A rompere questo clima di pace e benessere sono alcuni mostri che, al fine di impossessarsi di tali terre, rapiscono la principessa Lala. In collera per gli eventi il saggio custode di Edenland, Edenah, decide di sacrificarsi e confinare i mostri in un regno sotterraneo chiamato Eggland dividendo il proprio corpo in frammenti di diamante e il suo cuore in 4 parti. Tuttavia, conscio che anche la giovane principessa Lala sarebbe rimasta intrappolata in Eggland, prima di scomparire, il saggio vede in un giovane le capacità per distruggere i mostri e liberare la principessa.  Il nome di questo giovane è Lolo. Tornato vittorioso, il Re di Edenland, proclama Lolo
Re di una delle sue innumerevoli terre e gli concede in sposa la propria figlia Lala. Trama semplice semplice, che però si sposa bene con la semplicità, solo visiva sia chiaro, del titolo. In Lolo 1 e 2 la trama risulta essere la medesima più o meno. Lala viene in entrambi i casi rapita e portata nel castello del cattivo Re di Eggland e sarà nostro compito andare a salvarla. Una delle varie polemiche che si aprirono dopo la pubblicazione del secondo capitolo fu propria l'assenza completa di innovazione. In effetti già il primo capitolo aveva riproposto pari pari alcuni livelli di Eggerland Mistery e col secondo capitolo per Nes ci si aspettava il salto di qualità. Salto che arriverà solamente un anno dopo con l'uscita di Adventures of Lolo 3 sempre su Nes. Qui non è più la principessa Lala in pericolo ma piuttosto tutto il regno di Edenland, i cui abitanti sono stati trasformati in statue di pietra. Ad essere innovata non è ovviamente la sola trama. Viene, infatti, aggiunta una mappa del regno, un tutorial finalmente ben realizzato e divertente e alcune Boss Fight alla fine dei vari livelli che danno molta più azione ad un titolo che rischiava di sentire sulle spalle il peso degli anni.
Tranne alcune variazioni sopra citate, la saga delle avventure di Lolo può ritenersi molto omogenea e quindi adatta ad essere recensita in blocco.


GRAFICA E SONORO
L'aspetto grafico è davvero ben realizzato. Pulito, fresco, luminoso ed essenziale. Nonostante siano passati anni, il tutto è molto bello da vedere. Ogni personaggio è ben particolareggiato compreso il protagonista il cui movimento è una piccola perla videoludica capace da sola di dare a Lolo un carisma e una personalità che molti personaggi odierni si sognano. Sono stato eccessivo? Forse, ma vedere scondinzolare Lolo per i livelli da un tocco in più non trascurabile.  L'aspetto grafico è insomma una delle caratteristiche migliori della saga, non tanto per la qualità in se, ma proprio per l'effetto di insieme che riesce a dare.
Nonostante siano passati anni è sempre un piacere tornare a farci una partita senza avere quella sensazione di ritorno all età della pietra videoludica troppe volte evidente in alcuni retrogame (specialmente a mio avviso per Psx).
Altra caratteristica a mio avviso ben realizzata è il sonoro. Ognuno dei 3 capitoli ha una canzone di sottofondo molto orecchiabile (davvero molto) e azzaccata che vi entrerà in testa e renderà il gioco molto rilassante e godibile. Altri effetti sonori (come gli spari, la raccolta di oggetti e così via) si attestano sulla media del tempo senza essere ne eclatanti nè pessimi.


GAMEPLAY
Passiamo al Gamplay vero punto cardine della trilogia. Lo scopo principale è quello, banale ma tutt'altro che semplice, di sorpassare le varie stanze in cui ci imbattiamo. Per uscire da ogni stanza dobbiamo raccogliere alcuni cuori (sono i cuori/cristalli in cui si frantumò Edenah per salvare Edenland nel capitolo per Msx?) i quali talvolta ci daranno spari o poteri speciali per risolvere gli enigmi del livello. Una volta raccolti tutti i cuori si aprirà uno scrigno che contiene una chiave (anche se a dire il vero è una perla), la quale aprendo una porta  ci consentirà di passare al livello successivo. A ostacolare l'apparente semplice cammino di Lolo vi saranno vari nemici, ognuno dotato di una caratteristica propria (un po come i pezzi di una scacchiera). Nei primi 2 capitoli ogni stanza coincideva ad una sala facente parte di un piano del castello o della torre in cui veniva segregata la principessa Lola, mentre nel terzo, mantenendo la medesima simbologia della scalata verso la meta (in questo caso una chiave per aprire un cancello sulla mappa per esempio), rappresentano stanze di palazzi, montagne o caverne disseminate nella mappa.
Da sinistra: Lolo 1, Lolo 2 e Lolo 3. E' evidente l'innovazione assente tra il 1° e il 2°, arrivata in parte solo con il 3° capitolo

Nonostante i livelli siano di ridotta dimensione, la soluzione per raccogliere tutti i cuori e uscire indenni dalla stanza non sempre risulterà semplice, anzi tutt'altro. Basti pensare che i tre titoli della saga furonop considerati tr i più difficili giochi del periodo (anche se trovo il 1° non impossibile, devo ammettere che il 2° e il 3° mi hanno dato seri grattacapi per riuscire a concluderli). Devo aggiunegere infine che il 3° capitolo ha aggiunto interessanti fasi di tipo action in cui dovremmo distruggere alcuni MiniBoss, cosa che nel primo capitolo non era presente e nel secondo solamente come Boss finale... aggiunta davvero ben pensata e riuscitissima.


RIGIOCABILITA' OGGI
Ormai purtroppo sono molti i titoli che, sebbene considerati capolavori ai loro tempi, sono ormai oggi irrimediabilmente ingiocabili, vuoi per un gameplay frustrante per gli odierni canoni, vuoi per qualità estetiche non più accettabili.
Lolo è un'ottima eccezione. Grazie alla grafica semplice, ai motivetti azzeccati e ad un gran numero di livelli è sempre un piacere rimettersi alla prova e risolvere le decine di enigmi dei quali grazie proprio al loro gran numero difficilmente riusciremo a ricordarci la soluzione a memoria. Credo che se il gioco dovesse essere pubblicato oggi, per ottenere lo stesso successo dovrebbe essere identico a quello originale di quasi 25 anni fa. Magari con la grafica ripulita giusto per essere ben definita anche sui tv hd odierni, ma il tutto a mio avviso se non fosse riproposto allo stesso modo non farebbe altro che diminuire la qualità totale della saga. Solo questa frase fa capire l'eccellenza e l'assoluta rigiocabilità del titolo, magari tra una partita a Final Fantasy 13 e God Of War 3.











La saga di Lolo, sebbene siano passati quasi 25 anni, mantiene un fascino ed una freschezza tutta attuale. Grazie ad una grafica semplice, essenziale e pulita riesce a non far storcere il naso ai giocatori odierni che oggi sono ormai abituati a personaggi e ambientazioni ultrarealistiche. Sebbene i primi 2 capitoli risultino identici, la saga, che trova il suo apice nel 3° capitolo, rappresenta un ottimo puzzle-game, una sorta di rebus/sudoku, quasi una "Settimana Enigmistica", con il quale rilassassarsi e mettere alla prova la propria mente e il proprio ingegno durante un breve periodo di pausa o un intero pèomeriggio. Assolutamente un titolo da provare e da avere per giocarlo più volte a distanza di tempo grazie al fatto che ricordare la soluzione di tutti i livelli è praticamente impossibile. In definitiva un ottimo Retrogame che mantiene la sua qualità originale dopo anni di distanza in un mercato nel quale l'obsolescenza tecnica e grafica è capace di rendere in poco tempo un capolavoro in un titolo noiso e ingiocabile.

1 commento:

  1. Ottima recensione.
    Quoto ogni singola parola!
    Questa splendida perla videoludica e' un capolavoro da rigiocare nei momenti di relax, sia oggi che nel futuro avvenire.
    Proprio in questi giorni sto riassaporando il buon vecchio Adventures Of Lolo. Come un buon vino, lo trovo addirittura piu' nostalgico e saporito ;)

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