5 marzo 2011

RECENSIONE: Tomb Raider Underworld


Lara Croft è stata sicuramente uno dei simboli di maggior successo per PlayStation1.

I primi 4 episodi furono, infatti, delle vere e proprie pietre miliari del campo videoludico. Perchè dico i primi 4 episodi nonostante ne uscirono molti di più? Lo dico perchè il progetto Tomb Raider doveva chiudersi proprio col 4° capitolo,ambientato in Egitto, nel quale vedeva Lara salvare il mondo da Seth, divinità egizia del caos. Il finale di questo episodio (chiamato per l'appunto non a caso The Last Revelation) vedeva la nostra esploratrice rimanere intrappolata all'interno del Templio di Horus dopo aver sventato i piani dell'antico Dio del caos, e ritenuta da tutti morta. Il brand però faceva troppo gola (e assicurava troppo fatturato) per essere abbandonato. Da questo momento iniziò una vera e propria parabola discendente che portò alla luce titoli mediocri come Tomb Raider Chronicles ed Angel Of Darkness.
Fu allora che Eidos (possessore dei diritti) decise di cambiare totalmente strada affidando i nuovi episodi ad una softwarehouse completamente nuova, la Crystal Dynamics. Nacque così una nuova trilogia Next-Gen di cui Tomb  Raider: Underworld sarebbe stato il capitolo conclusivo. Il progetto aveva lo scopo di approfondire le origini di Lara e rilanciarne l'immagine. Fu così che nell' Aprile 2006 uscì il primo episodio chiamato Tomb Raider Legend nel quale Lara era alla ricerca di un antico e epico manufatto che aveva causato anni addietro la scomparsa della madre.In questo episodio appare per la prima volta come antagonista Amanda, vecchia amica di università di Lara, intenta anche lei nella ricerca della mitica Excalibur. Il titolo ebbe un discreto successo ed il seguito uscì nel Giugno dell'anno successivo col nome di Tomb Raider: Anniversary, remake del primo Tomb Raider. Visti i successi dei due capitoli, la Eidos dette l'ok per concludere la trilogia e scoprire il mistero che si celava dietro alla scomparsa della madre di Lara. Questo capitolo prende il nome di Tomb Raider: Underworld ed è il primo Tomb Raider ad uscire su PS3.
Tale lungo preambolo era davvero necessario per rendere il più possibile comprensibile la recensione e soprattutto per rendere piu comprensibile la trama del titolo e goderlo al meglio.

La curiosità di vedere Lara girare a 720p da fan della saga (e come non esserlo se si era fan della Psx?) era molto forte e prima o poi era un titolo assolutamente da provare.
Sarei, tuttavia, poco onesto a non dire la verità. Quello che era Tomb Raider e Lara Croft per Ps1 e Ps2, oggi su Ps3 è stato sostituito da Uncharted e Nathan Drake. Questo è innegabile. Drake aveva dalla sua una freschezza e una qualità tecnica enorme e a molti fece scordare la vecchia archeologa dalle generosissime forme. Questo fatto ha reso ancora più appetibile provare Tomb Raider Underworld sperando, segretemente, in un risorpasso di Lara su Nathan. Sorpasso avvenuto....mmmm.....vediamo un pò.


TRAMA
Appena inserito il gioco scopro con piacere che nella sezione Extra è possibile rivedere i filmati e la trama degli scorsi capitoli della trilogia Next-Gen di Tomb Raider. Ottima idea. Utilissimo per chi si sia perso i precedenti episodi, ma anche per chi li aveva giocati, ma anni addietro. Quindi se vi siete persi i capitoli precedenti non disperate. Sarà tutto godibilissimo lo stesso.
Avviando una nuova partita ci ritroviamo nei panni di Lara all'interno della propria immensa e lussuosa villa in fiamme. Questo non è altro che un epilogo e un tutorial dal quale partirà il classico FlashBack per scoprire le motivazioni che portano a tale disastro. Da qui, come da classico Tomb Raider, ci troveremo ad attraversare le più disparate ambientazioni alla ricerca di determinati artefatti. Passeremo da rigogliose foreste del Sude-Est Asiatico a Profondità Marine (ottimamente realizzate) ad antichi templi SudAmericani.
La trama ci porterà a viaggiare in 4 diverse località
Per quanto riguarda la trama, essa è difficile da valutare. Ci provo. Da un punto di vista culturale è davvero ben fatta. Riesce ad incuriosire molto grazie ai vari riferimenti storici e culturali presentati con molta precisione e veridicità. Miti raccontati con accuratezza e ben dettaglaiti che mai stonano in quanto presi pari pari da leggende realmente esistenti. In questo capitolo si approfondirà il mito di Thor (figlio di Odino) e del suo mitico Martello Mjöllnir. La mitologia nordica ammetto che non mi ha mai affascinato particolarmente, ma mi sono dovuto ricredere ed ho davvero molto apprezzato questa scelta. Scopo di Lara sarà infatti ritrovare il Martello di Thor ma per brandirlo avrà bisogno dei suo guanti e della sua cintura. Insieme ad esse, viene ben inserito il mito di Ragnarok e del serpente di Miðgarðr in grado di distruggere il mondo intero. Stupendamente orchestrata la spiegazione della simbologia e l'allegoria che verso la fine del gioco ci farà capire cosa realmente rappresenti la figura del serpente (non anticipo altro perche davvero interessante) e del Ragnarok.
Bhe ma allora la trama è solida e ben costruita, cosa mi lamento a fare ?
Insomma....
Vorrei sapere dai produttori come si faccia a banalizzare tutto inserendo dei personaggi davvero ridicoli e costruendo una trama così piatta. Si, perche tutto quello che ho descritto precedentemente non è la trama vera e proprio, ma piuttosto un humus, un contesto in cui la trama reale viene a costruirsi ed evolversi. La ricerca dei manufatti della mitologia nordica è solo una parte (la migliore) della trama. Lara è, infatti, spinta a trovare il martello di Thor per conoscere le origini della scomparsa della Madre. Questo perchè fa la ricomparsa come antagonista una vecchia conoscenza di Lara, Jacqueline Natla ex regina di Atlantide (ma porco cane che palle...tutto fatto seriamente e poi mi inserisci la regina di Atlantide ricomparsa millenni dopo nelle vesti di una ricca signora d'affari?!?!?) e di Amanda. Grazie al Martello che ha il potere di uccidere una divinità, Lara potrà mettere alle strette Natla e farsi rivelare dove si trovi la madre scomparsa.
Penso che questo basti a capire quanto sia piatta e banale la seconda parte della trama.Peccato perche a mio avviso una trama più seria e "coi piedi per terra" avrebbe solo giovato al titolo.
Purtroppo inoltre i personaggi hanno una personalità e caratterizzazione veramente pessimi. Per dirla tutta, anche gli aiutanti di Lara sono dei perfetti manichini senza personalità...di una piattezza clamorosa. Insomma solo Lara è ben caratterizzata in termini di personalità, i rimanenti protagonisti sono come delle patatine fritte senza sale, di una impalpabilità disarmante.
Grazie al cielo, però, saremo immersi nel mito Norreo per gran parte del gioco e ci eviteremo la (scarsissima, anche dal punto di vista grafico e tecnico....ma a Natla e Amanda gli danno da mangiare ?) presenza e la vista di questi due personaggi, anche se alla fine sono loro il vero fulcro della storia.
Ritengo comunque il complesso della trama (grazie alla stupenda realizzazione in termini culturali) godibile anche se hanno un po rovinato il risultato finale con scelte non azzeccatissime. Complimenti, dunque, agli sviluppatori per il buon lavoro relativo alla mitologia e all'aspetto culturale espresso.

Voto: 5,5
Voto basato sulla realizzazione relativa al mito Nordico: 7,5


GRAFICA
Il primo impatto con il gioco è contrastante. Le ambientazioni sono realizzate davvero bene. Ci sono scorci di ottimo livello, con giochi di luce e panorami stupendi. Una atmosfera molto immersiva che riesce a trasportarci e ad immedesimarci nel gioco in maniera eccellente. Altra cosa è invece la realizzazione dei personaggi e dei volti. Siamo purtroppo a livelli troppo arretrati (il titolo è del 2008, però, caspio, Uncharted è uscito un anno prima ed era avanti anni luce nella realizzazione dei personaggi!). Lara sembra fatta di plastica. Troppo statica e macchinosa. Per non parlare dei (pochi) nemici umani che incontreremo...hanno tutti lo stesso volto ! Ma come caspio può succedere in consolle moderne una cosa del genere ?!?!?

La scelta e la realizzazione delle ambientazioni sono sicuramente il punto di forza del titolo

Tralasciando questi particolari, l'impatto grafico è comunque molto buono, immersivo e ben realizzato. L'acqua è realizzata in modo egregio, gli effetti della luce che entrano da fessure sul soffitto e sotto il livello del mare sono davvero ottimi....insomma un buon lavoro, non si grida al miracolo, ma comunque meglio di quanto mi aspettassi.

Voto: 7


SONORO
Ma la grafica ovviamente non è tutto. Una delle caratteristiche che apprezzo di più in un titolo è  la colonna sonora e gli effetti sonori in genere. Insieme all'aspetto estetico è una di quelle cose che differenziano un buon titolo, da un titolo eccellente e che ci fa realmente affezionare ad un gioco e ricordarlo dopo anni. In Tomb Raider Underworld sono contento di aver trovato un Theme molto ben realizzato ed epico (molto simile a quello finale del film Il Codice Da Vinci ----> CLICCA PER ASCOLTARE LA THEME SONG) a cui si affianca una serie di effettistica e suoni di sottofondo ben realizzati. Quello che ha sempre differenziato Tomb Raider è stato, infatti, il riuscire a far calare il giocatore nei panni di un archeologo solitario immerso ora in una foresta tropicale, ora in un antico templio Thailandese, in piena solitudine e con una sensazione di assoluta non-fretta; senza che nessuno ti inseguisse o ti mettesse alle strette. In questo capitolo il risultato raggiunto è il medesimo dei vecchi tempi. Il rumore dell'acqua, degli animali, del fruscio delle foglie è realizzato in maniera superba. La sensazione di solitudine (positiva ovviamente) è ben realizzata e davvero, davvero appagante.

Voto: 7


GAMEPLAY
Purtroppo una volta preso il pad in mano si iniziano a notare anche le dolenti note. Un gameplay e una giocabilità ben realizzata, vengono infatti completamente distrutte da una gestione della telecamera davvero scandalosa. I famosi "salti della fede" (situazioni in cui appeso ad una sporgenza ti lancerai nel vuoto nella speranza di aggrapparti ad un nuovo muretto/colonna senza realmente avere la certezza che vi sia un appiglio) saranno purtroppo molto frequenti. Non solo. Spesso la telecamenrà impazzirà mentre cercate di muoverla nella posizione più favorevole per effettuare un salto o studiare la situazione, coprendo l'intero schermo da una foglia o da un muro rendendo davvero frustrante la giocabilità del titolo. Ma c'è dell'altro. Spesso la telecamera è posizionata male e non vi metterà nelle condizioni di capire dove prosegue il percorso o dove Lara dovrebbe dirigersi. Una vera scelta di inquadratura, infatti, non esite. Potrete affrontare lo stesso percorso 10 volte, e 10 volte le inquadrature saranno diverse. A mio avviso una inquadratura azzeccata è meglio di mille effetti visivi o grafici o di gameplay. Rende il gioco più fluido e divertente da proseguire (non esiste per esempio che perdete 30 minuti a capire dove andare perche la telecamera non "inquadra" la via da seguire!) aiutando il giocatore a capire cosa fare e dove andare.
Mi chiedo davvero come caspio si possano ancora fare degli errori così evidenti in un mercato videoludico in cui oggi sempre di più l'aspetto visivo e "registico" prende il sopravvento. Uncharted da questo punto di vista è avanti di anni, purtroppo.
Male....male davvero.
Telecamera a parte, il gameplay risulta discretamente realizzato. I movimenti e i salti da un appiglio all'altro sono abbastanza fluidi e precisi. I combattimenti (molto poco presenti in perfetto stile Tomb Raider....e grazie al cielo che sia così) sono un po piatti, ma conditi con la possibile attivazione di una sorta di effetto Bullet Time (Adrenalina Mode) che permette di uccidere un nemico con un singolo colpo alla testa ben piazzato una volta caricata una determinata barra di energia. Come al solito i nostri nemici più frequenti saranno Ragni, Pantere, Tigri e simili .... sicuramente questo non può essere che un bene e ci fa ulteriormente immedesimare e calare nella atmosfera selvaggia delle varie location.
Gli enigmi la faranno da padrona e spesso saranno davvero ostici da intuire, ma ..... ecco che gli sviluppatori hanno avuto una intuizione a mio avviso molto buona. Premendo Select, nel menù delle Opzioni sarà possibile leggere quale sia l'enigma da risolvere o l'obiettivo più prossimo da perseguire. Questo permette una giocabilità molto più immediata e meno frustrante rispetto ai vecchi capitoli della saga (spesso la sensazione di "essersi persi" rendeva molto frustranti alcuni passaggi del gioco rendendolo spesso poco divertente e giocabile). Non solo. Se si vuole (e ripeto solo se si vuole) è possibile anche chiedere una soluzione al suggerimento precedentemente ricevuto. Si potrà sapere quindi come risolvere un enigma o dove caspio si trova la via giusta da seguire. Questo all'inizio mi ha fatto storcere un po il naso lo ammetto e mi ero detto "ma figurati se uso questi trucchetti", però vi assicuro che è stato determinante al fine di non scagliare il pad fuori dalla finestra nei classici "e mò che minchia devo fare ?!?!?!" tipici di Tomb Raider. Non ci sono penalità nel richiedere questi aiuti (forse io li avrei inseriti) e rende tutto più fluido e rilassante. Davvero, davvero, davvero una intuizione molto felice degli sviluppatori. Complimenti.

Voto: 5,5 / 6


TROFEI
Tomb Raider Underworld è un gioco molto facile da platinare. La scelta di non mettere solo una coppa come voto risiede nel fatto che 2 trofei necessitano un pizzico di pazienza e di una guida/video online. Trovare, infatti, tutte le reliquie e tutti i tesori può risultare non facilissimo senza avere le giuste dritte. Gli altri trofei si ottengono praticamente progredendo nel gioco. In definitiva compeltare al 100% il titolo è fattibilissimo in una singola partita, con uno sforzo limitato e in poco tempo














Tomb Raider Underworld mi è parso un buon titolo. Il gioco è relativamente breve (nel giro di 8/10 ore lo si finisce agevolmente) e purtroppo poco rigiocabile. L'esperienza di gioco è stata abbastanza appagante e divertente, grazie ad ambientazioni azzeccate, luminose e quasi sempre all'aperto (evitando quindi quella sorta di claustrofobia che nei capitoli precedenti poteva di tanto in tanto assalire il giocatore). Nonostante ciò, non poche sono state le imprecazioni dovute al ripetere daterminate scene a causa di salti nel vuoto a seguito di errori di telecamera e simili. Grazie al cielo comunque gli autosalvataggi sono davvero ben realizzati e raramente vi ritroverete a dover ricominciare da capo una intera scalata. Purtroppo aggiungo anche che la storia non mi ha preso particolarmente. Non ero per nulla incuriosito dallo scoprire realmente che fine avesse fatto la madre di Lara e come si sarebbe risolto il tutto. Questo probabilmente è dovuto alla maniera un po banale con cui viene raccontata la storia (ormai oggi siamo abituati a sceneggiature sempre più simili a quell cinematografiche) che rende il titolo, dal punto di vista narrativo, poco Next-Gen e più simile a quelli per Ps2. Quello che mi incuriosiva era più che altro sapere e vedere come la parte relativa al mito e alle leggende nordiche si evolveva e devo dire che ne sono rimasto molto soddisfatto.
In definitiva Tomb Raider Underworld si è dimostrato migliore di quello che mi aspettassi e, anche se è palesemente un titolo inferiore al diretto concorrente Uncharted, è sicuramente un buon titolo che riesce a riabilitare il brand e rilanciarlo verso il futuro, facendomi ben pensare per le produzioni che verranno. Nonostante la somiglianza con Uncharted, comunque Tomb Raider era, è sempre stato, e si conferma, un gioco differente, basato com'è, molto meno su sparatorie e fasi action, ma bensì su fasi esplorative, fasi di puzzle game ed esplorazione pura delle ambientazioni. La sensazione di essere un esploratore disperso e solitario è stato in Tomb Raider Underworld molto superiore rispetto ad Uncharted che comunque grazie ad una storia e una realizzazione tecnica ben superiore a quella della controparte Eidos rimane 2 spanne sopra in modo innegabile.
Il consiglio, se non si è ancora provato Tomb Raider Underworld, è quello di giocarlo approfittando dell'ormai bassissimo prezzo di vendita (dovunque nuovo 16,90€ e usato nei vari MediaWorld se avete la fortuna di trovarlo come è successo a me a 6,90 €!). I fan della saga saranno felici di ritrovare le stesse atmosfere vissute in passato e i più giovani potranno constatare con mano l'enorme carisma di Lara Croft, archeologa dalla ormai veneranda età (ovviamente videoludica) di 15 anni che però ha ancora una freschezza che altri titoli farebbero bene ad invidiarle. Tomb Raider Underworld sarà una buona alternativa ad Uncharted che se ben vissuta può offrire sane ore di divertimento.

Nessun commento:

Posta un commento