13 giugno 2011

RETRO RECENSIONE: Oddworld Abe's Oddysee











Nel 1994 due veterani della computer grafica, tali Sherry McKenna e Lorne Lanning, crearono un Team di sviluppo dal nome Oddworld Inhabitants con lo scopo di realizzare una pentalogia basata su un pianeta immaginario di nome Oddworld. Ogni episodio avrebbe avuto un protagonista diverso e avrebbe descritto una parte di questo incredibile mondo. Purtroppo, nonostante il grande successo riscosso dal primo e dal secondo episodio usciti per Playstation1 rispettivamente nel 1997 e nel 1998, il progetto naufragò clamorosamente. Per molti questo accadde a causa della scelta della Oddworld Inhabitants di passare alla neonata concorrente Microsoft che causò un crollo verticale di vendite dei successivi 2 episodi (Munch Oddysee e Oddworld Stranger's Wrath) e la chiusura della SoftwareHouse. Un vero peccato visto che i lavori fatti per PlayStation1 furono delle vere e proprie pietre miliari videoludiche che, ancora oggi, sono considerati tra i migliori titoli mai usciti.


TRAMA
La trama è sicuramente uno dei fattori di forza del titolo. Grazie alla sua semplicità e allo stesso tempo alla sua profondità, riesce a entrare a pieno titolo tra le migliori storie raccontate su PlayStation1.
Nel primo capitolo della saga, “Oddworld: Abe’s Oddysee”, ripercorreremo l’odissea di Abe, fragile e imbranato Mudokon, che è riuscito a divenire da semplice addetto alle pulizie di una fabbrica di snack, i Mattatoi Ernia, ad eroe e liberatore del proprio popolo.
I Mudokon infatti sono una razza trattata alla stregua di schiavi all’interno delle fabbriche gestite dai potenti Glukkon, una sorta di imprenditori senza scrupoli, di cui i Mattatoi Ernia sono i più grandi ed importanti. Gli snack prodotti sono a base di Paramiti (pasticcio di paramita) e Scrub (torta di scub), creature selvagge che abbondano su Oddworld. Questi snack sono molto apprezzati anche dallo stesso Abe e riscuotono un discreto successo. I problemi sorgono quando, a causa della indiscriminata caccia, queste creature iniziano pian piano ad estinguersi. Per evitare un crollo dei profitti i Glukkon, decidono di prendere una decisione scioccante: produrranno un nuovo incredibile snack a base di … Mudokon!
Casualmente Abe, durante un turno di notte, viene a conoscenza del terribile piano. Subito scoperto è però costretto a scappare dalla fabbrica cercando di liberare ed aiutare più Mudokon possibili.



Come già accennato la storia è semplice, ma non banale. I personaggi vengono ben approfonditi, non tanto singolarmente ma piuttosto in termini di razza distinguendo i Mudokon, semplici ed innocui esseri, dai Glukkon, esseri senza scrupoli pronti a tutto per raggiungere il profitto. La storia raccontata  risulta moderna e piena di pathos parlando di rivoluzione degli schiavi nei confronti dei potenti. Ma le rivoluzioni hanno bisogno di un leader forte e carismatico. Abe sembrerebbe l’ultimo dei personaggi immaginabili ad avere queste caratteristiche, ed eppure sarà lui il prescelto che, attraverso una serie di eventi, si trasformerà in una sorta di Messia in grado di dar vita al cambiamento, non solo per la propria specie, ma per tutta la società.
Va inoltre elogiato il modo in cui la storia viene narrata. E’ lo stesso Abe che, rinchiuso in una cella, racconta di come sia passato dall’essere uno spensierato addetto alle pulizie ad un condannato a morte. La narrazione è ricca di intensità e carisma riuscendo ottimamente a prendere spunto dalle opere epiche greche raccontando in versi i fatti avvenuti, il tutto con un doppiaggio in Italiano che merita un 10 in pagella senza se e senza ma. Davvero un lavoro grandioso ed evocativo che riesce a far immergere il giocatore nel mondo di Abe e a creare una empatia profonda con il protagonista che risulta un perfetto anti-eroe.

Peccato gli snack di Meech non saranno più in vendita. In compenso possiamo goderci degli ottimi pasticci di Paramite e una ottima torta di Scrub...ehi è in arrivo un nuovo snack !!!
.
Ultima caratteristica che merita uno spazio è il doppio finale. A seconda di come ci comporteremo avremo un finale diverso. Uno buono e uno cattivo. Tutto dipenderà da quanti Mudokon riusciremo a salvare (se salveremo più di 50 Mudokon potremo goderci il finale buono, al contrario dovremo assistere a quello cattivo). Interessante, anche se il vero finale risulta essere solo quello buono, lasciando a quello cattivo una sensazione poco diversa da un semplice GameOver (forse potevano realizzarlo meglio). Da annotare, infine, la frustrazione di dover ricominciare da capo il gioco, nel caso in cui salveremo meno di 50 Mudokon, per vedere il filmato buono. Questa sensazione deriva proprio dal fatto che il Bad Ending restituisce più la sensazione di un Game Over che non di un vero finale. Forse una ripartenza da metà del gioco sarebbe stata più azzeccata e meno frustrante.


GAMEPLAY
Oddworld: Abe Oddysee è un platform 2D in stile Puzzle-Solving a schermate fisse di cui il mondo videoludico è pieno (si pensi all’ottimo Heart Of Darkness per esempio), ma ciò che rende il titolo unico sono alcune caratteristiche completamente innovative che gli permettono di emergere da questo gran numero di concorrenti. Tra queste il sistema di dialogo che il protagonista può utilizzare è forse il più
interessante. Grazie a varie combinazioni di tasti Abe potrà interagire con i propri simili salutandoli, invitandoli ad aspettare o a seguirlo con lo scopo di salvarne il più possibile (che poi è lo scopo principale del gioco) accompagnandoli sino ad una sorta di portale che ritroveremo in più punti dei vari livelli. A complicare la nostra fuga, però, ci saranno vari nemici tra cui le guardie dei mattatoi  (gli Slug), alcune creature selvatiche come gli Scrub e i Paramiti (creature che sono quanto Abe vittime della folle ricerca di profitti dei Glukkon) ed, ultimo ma non ultimo, il fatto che Abe sia un imbranato Mudokon incapace di utilizzare armi. Ma ecco la seconda caratteristica che rende Abe Oddysee un titolo dal Gameplay estremamente divertente. I Mudokon hanno il potere di cantare. E cosa c’è di strano? Bhe, grazie a questo canto Abe potrà prendere possesso dei propri nemici. Basterà quindi impossessarsi di uno Slug armato sino ai denti e fare piazza pulita dei nemici per poi fare suicidare il nostro caro “amico”.
Ovviamente i Glukkon conoscono questa caratteristica e hanno disseminato la fabbrica di macchine che evitano ad Abe di cantare rendendo le cose più complicate. Sarà quindi essenziale spremere le meningi per trovare il modo di oltrepassare una zona particolarmente sorvegliata e portare in salvo i nostri amici Mudokon (oltre che ovviamente il povero Abe).

Insomma il gameplay risulta gratificante e mai ripetitivo riuscendo a creare un titolo platforming molto diverso dai classici del genere.





GRAFICA E SONORO
Iniziamo con il comparto grafico vero fiore all’occhiello del titolo. L’impatto visivo è davvero sensazionale. Ai tempi in cui Abe Oddysee fu pubblicato, la critica rimase a bocca aperta per il livello raggiunto. Filmati curatissimi, fluidi, pieni di dettagli e con scelte registiche degne di Hollywood hanno reso Abe Oddysee, dal punto di vista visivo e non solo, uno dei migliori titoli visti sulla prima consolle Sony. Ai filmati in computer grafica si affianca una grafica in game molto gratificante con fondali ottimamente realizzati (specialmente quelli relativi alle zone selvatiche e outdoor) e animazioni sempre azzeccate e ben al di sopra della media. Insomma uno spettacolo per gli occhi che ancor oggi riesce a gratificare l’esperienza di gioco.

I filmati ai tempi della psx erano da lasciare a bocca aperta. Oggi mantengono ancora un certo fascino

Passando al lato del sonoro, questo risulta abbastanza nella media. Suoni di sottofondo discreti e musiche non particolarmente ispirate. Se proprio vogliamo fare un appunto, la scelta delle musiche di apertura del gioco e del menù iniziale risultano, a mio avviso, sbagliate. Nemmeno è iniziato il gioco che già si sente una sorta di ansia non giustificata (insomma non è mica un Resident Evil) che poteva essere evitata.
Altro discorso va fatto per il doppiaggio in Italiano. Eccelso in tutto e per tutto. Uno dei migliori mai realizzati (e parlo anche di ps3) che da solo riesce ad alzare il voto del comparto di 1 punto riuscendolo a far emergere da quella mediocrità del classico “senza infamia e senza lode” al quale sarebbe stato destinato.


RIGIOCABILITA’ OGGI
Rigiocare Oddworld: Abe Oddysee anni dopo la sua pubblicazione riesce pienamente a restituire quel divertimento provato durante la prima partita. La storia rimane sempre eccezionale grazie al carisma di Abe e all’epicità della narrazione. La grafica rimane anche oggi molto appagante (certo niente in confronto ai titoli next-gen) soprattutto se giocato su classici monitor a tubo catodico. Purtroppo una volta finito difficilmente lo ricomincerete subito, ma dopo qualche tempo (si parla di mesi ovviamente) sicuramente sarete pronti a rinserire il disco nella vostra Psx.
Attualmente Oddworld: Abe Oddysee è disponibile sul Playstation Store a 5€ circa. Acquisto praticamente obbligato per chi non avesse una versione originale o se lo fosse perso, anche se ammetto che il risultato grafico su moderni Tv al plasma o Lcd è nettamente inferiore a quello restituito sui classici tv a tubo catodico (è così per qualsiasi gioco non HD….retrogames e tv moderni non vanno d’accordo!)


VALORE COLLEZIONISTICO E PREZZO
Oddworld:Abe Oddysee è sicuramente una di quelle pietre miliari per Psx che non può mancare nella collezione di un appassionato e fan della prima consolle targata Sony. Un gioco che ha sicuramente dato la scossa e rinnovato il genere platform riuscendo a divenirne uno dei migliori esponenti. Onestamente parlando non risulta particolarmente difficile da reperire, ma il prezzo si attesta comunque sui 25/ 30 €. Il consiglio è quello di cercarlo con calma che di tanto in tanto, grazie alle elevate quantità vendute, si riesce a trovarlo a prezzi leggermente inferiori, ma attenzione perché come sempre accade più passa il tempo e più le copie scarseggiano…e di tempo dal lontano 1997 ne è passato parecchio.




Oddworld: Abe's Oddysee grazie ad una trama eccezionale, semplice ma mai banale, ad un protagonista estremamente simpatico e carismatico e ad un comparto grafico spettacolare è entrato a testa alta e con tutti gli onori nell'olimpo delle pietre miliari videoludiche. Capace di rinnovare un genere diventato ripetitivo, i ragazzi di Oddworld Inhabitants sono riusciti a regalarci un titolo dai molti pregi e dai pochi (davvero pochissimi difetti). Tra questi ultimi ricade sicuramente il comparto sonoro che, se non fosse stato per l'eccezionale livello del doppiaggio in italiano, avrebbe appena appena ottenuto la sufficienza. Poca roba comunque se considerata l'eccellenza di primo piano di tutto il resto. E' stato davvero un peccato non aver potuto godere della pentalogia completa dopo un titolo del genere, ma evidentemente l'eredità lasciata da Abe's Oddysee era troppo pesante da gestire. In definitiva Oddword: Abe's Oddysee è un gioco assolutamente consigliatissimo a tutti ricordando che è disponibile da tempo ad un prezzo irrisorio su PSN Store, quindi niente scuse ragazzi, compratelo, giocatevelo e non ve ne pentirete.


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