1 novembre 2011

Recensione: NBA 2K12











A causa di un Lockout NBA che sembra non finire mai, milioni di fan nel mondo fremono impazienti di sapere se e quando riusciranno a rivedere le schiacciate di LeBront o un tiro in sospensione di Bryant. Ad alleviare questa attesa ci pensa fortunatamente il nuovo titolo cestistico firmato Visual Concept che, mai come quest’anno, risulta essere una manna dal cielo per tutti gli appassionati del campionato di basket più spettacolare al mondo.
Siamo talmente abituati a titoli calcistici che ogni stagione ripropongono un semplice aggiornamento di quanto già visto l’anno  precedente (con l’aggiunta di qualche nuova caratteristica più o meno rilevante) che risulta incredibile quanto i ragazzi di Visual Concept riescano ogni volta a migliorare ed innovare un prodotto che già nell’anno precedente sembra perfetto. Ma passiamo ad analizzare l'ultimo titolo cestistico della 2K.


GAMEPLAY
In NBA 2k12 vengono mantenute le ottime caratteristiche già apprezzate nel capitolo precedente, aggiungendo nuove modalità e una profondità di gameplay incredibilmente appagante e realistica. Ritroveremo dunque la classica modalità “Associazione” nella quale vestiremo i panni del manager di una delle 30 franchige NBA cercando di portarla alla conquista dell’anello attraverso non solo il nostro impegno in campo durante il campionato, ma anche gestendo allenamenti durante la settimana, gestendo il morale dei nostri giocatori ed il mercato. Poche le novità dunque rispetto all’anno precedente visto il già ottimo livello visto in NBA 2k11.
Il menu in Nba 2k12 è essenziale, semplice ed immersivo. Sicuramente un punto a favore

Altra modalità già conosciuta, ma in questa nuova versione del titolo 2K migliorata ulteriormente, è quella denominata “Il mio giocatore”. Qui creeremo da zero un giovane giocatore, di cui vestiremo i panni, decidendone aspetto fisico e caratteristiche. Attraverso il duro lavoro, una “componente ruolistica” che ci permetterà di incrementare le nostre capacità cestistiche e una intelligente gestione delle conferenze stampa, potremo riuscire a divenire da semplice Rookie a MVP della stagione. Non sarà dunque il semplice risultato sul campo a farci crescere. Dovremo allenarci, rilasciare dichiarazioni e impegnarci molto per raggiungere i nostri obiettivi. Questa è senza dubbio la modalità in cui più il team di sviluppo ha impiegato le proprie forze e non a caso risulta essere la più interessante della produzione, consentendo ad NBA 2K12 di raggiungere vette di longevità difficilmente viste in altri titoli sportivi.
Se comunque vestire i panni di un giocatore sconosciuto non stuzzica abbastanza la nostra immaginazione è sempre possibile ripercorrere le orme di un grande giocatore reale nella modalità “Creazione di una leggenda”. Qui infatti, similmente a quanto accade nel “Il Mio Giocatore”, comanderemo una giovane matricola appena approdata nell’NBA con la differenza che questo Rookie avrà scritto sulla maglietta il nome altisonante di LeBron James oppure di Kobe Bryant a seconda di chi vogliamo scegliere.  Sicuramente una modalità interessante e divertente.

In Nba 2K12 comunque, come già accennato, le novità sono molte. Esulando da quelle strettamente legate al gameplay (che tratteremo tra poco), le più interessanti sono sicuramente l’inedita modalità “Training Cup” e la modalità “Leggende dell’NBA”.  La prima prevede una serie
di prove attraverso le quali impareremo i fondamentali di gioco e le tecniche più avanzate grazie all’aiuto di insegnanti più che qualificati (da Jordan ad Olajuwon). Sicuramente una ottima idea ed un ottimo punto di partenza per chi è alle prime armi.
La seconda è invece una sorta di Museo della storia dell’NBA all’interno del quale affronteremo 15 delle migliori partite di tutti i tempi disputate tra le migliori squadre di sempre. Vestiremo i panni di giocatori del calibro di Michael Jordan (Chicaco Bulls), Hakeem Olajuwon (Houston Rockets),  Karl Malone (Utah Jazz), Larry Bird (Boston Celtics), Magic Johnson (LosAngeles Lakers)  e molti altri. Una volta vinta la sfida sbloccheremo le due franchige che potremo utilizzare liberamente nella modalità partita amichevole aggiungendo così altre ben 30 squadre al roster disponibile. Ma l’ esperienza nostalgica non si ferma solamente al poter utilizzare i giocatori di un tempo. Le partite storiche infatti sono farcite di tocchi di classe che prima d’ora non si erano mai visti. Saranno infatti ricreati i campi, le grafiche, gli effetti visivi e sonori (bianco e nero, telecronaca gracchiante in mono e così via) tipici di quegli anni restituendoci una sensazione di completo realismo e facendoci immedesimare in ciò che era il basket dei nostri genitori e dei nostri nonni (impareggiabile rigiocare la sfida storica Bill Russell vs Jerry West in bianco e nero scoprendo che sino al 1979 non era previsto il tiro dai tre punti ne tantomeno l’area ad esso collegata).

Passando al gameplay vero e proprio, i miglioramenti rispetto allo scorso anno sono stati davvero molti e ben implementati. Sono aumentati i comandi e le finte per andare a canestro, la fluidità delle azioni e gli schemi utilizzabili durante le partite. Questi ultimi non risultano più fissi ma possono essere modificati durante l’esecuzione al fine di rendere più imprevedibile l’azione offensiva. Se, inoltre, sarà possibile tirare attraverso la pressione del pulsante quadrato piuttosto che della leva destra, questo risulta sconsigliato in quanto proprio l’utilizzo dell’analogico (insieme alla pressione dei grilletti posteriori) dà vita alla vera anima simulativa made in Visual Concept. Grazie infatti alla direzione in cui viene spinto l’analogico destro e alle rotazioni sarà possibile esibirsi in schiacciate, tiri in sospensione, cambi di mano, terzi tempi e e step-back che rendono NBA 2K12 la miglior simulazione sportiva di sempre restituendo una sensazione di libertà d’azione incredibile.
Il risvolto della medaglia a cotanta qualità e varietà è una curva di apprendimento piuttosto ripida che ci vedrà infrangere nelle prime partite in modo goffo contro le difese avversarie. Allenamento e dedizione portano comunque in un breve lasso di tempo a padroneggiare i fondamentali del gioco e qualche schema ben congeniato che ci darà i primi mezzi per vincere qualche partita. Una volta imparati questi l’esperienza farà migliorare in modo vistoso la qualità del gioco aprendoci le porte a quello che è il vero NBA 2K12 ossia un gioco da un gameplay ricco, vario e maledettamente appagante.

Voto: 8,5


GRAFICA
Dal punto di vista grafico, NBA 2K12 è sicuramente un ottimo titolo. L’aspetto visivo dei menù è eccezionale e restituisce un’ottima sensazione essendo semplice e mai dispersivo. Per quanto riguarda la realizzazione dei giocatori e delle partite queste si presentano in modo altalenante oscillando tra risultati eccellenti e risultati che fanno storcere un po’ il naso. La realizzazione dei volti delle stelle NBA è sicuramente tra le migliori viste in ambito sportivo anche se qualche dubbio assale il giocatore quando ad essere sotto esame sono i visi dei giocatori meno conosciuti o di secondo piano che risultano tutti troppo simili tra loro e poco convincenti. Durante le partite le animazioni dei giocatori sono molto buone e ben realizzate, anche se la stessa sensazione non la si ha a gioco fermo. I modelli dei giocatori durante i timeout risultano essere ancora troppo rigidi restituendo una sensazione poco naturale dei movimenti (specialmente dei manager a bordo campo o delle comparse nelle pause tra un quarto e l’altro). Quello che stupisce è però il contorno. Ogni partita riesce a far calare nel ruolo di stella NBA il giocatore che grazie ad effetti  luminosi ben realizzati, palazzetti riprodotti in maniera maniacale ed una cornice di ottima fattura dimentica di essere seduto sul divano di casa propria.

Voto: 7,5


SONORO
La maestosità del sonoro non fa altro che aiutare quell'immedesimazione restituita da Nba 2k12 già citata poco addietro. I rumori delle suole sul parquè, il pubblico, gli annunci durante le partite, il rimbombo della palla che sbatte per terra e la telecronaca (completamente in inglese purtroppo, ma comunque superiore in modo evidente a quella italiana ascoltata in altre produzioni sportive) sono una ciliegina sulla torta che trova il tocco finale nella scelta di una “Intro Theme” targata 1984 e che riesce a dare, insieme a un paio di altre theme, un po’ di respiro da una soundtrack molto Hip Hop che potrebbe non piacere a tutti.

Voto: 8





Nba 2K12 è senza dubbio la migliore simulazione cestistica di sempre. Grazie ad un gameplay profondo, vario ed appagante; ad un comparto grafico eccezionale nonostante gli alti e bassi che si riscontrano durante le varie fasi della partita; ad un sonoro verosimile e immersivo che vede nella soundtrack dei pezzi molto azzeccati e carismatici ed, infine, ad una scelta di modalità di gioco amplissima che riesce sempre a tenere alta la varietà delle partite, la produzione targata Visual Concept farà la felicità di ogni appassionato di basket. Per chi invece si avvicina per la prima volta a questo sport e alle simulazioni 2K, la curva di apprendimento abbastanza (e volutamente) alta potrà risultare un ostacolo. Tuttavia se si ha un pò di pazienza, Nba 2k12 non potrà che ripagare il tempo speso in sala di allenamento e riempire di soddisfazione il giocatore con azioni verosimili e appaganti.
Qualche parola va spesa per il comparto Multiplayer Online. Questo risulta molto vario nelle modalità dandoci la possibilità di sfidare giocatori di tutto il mondo in Partite Amichevoli, Partite Classificate e, creando una squadra insieme ad altri 4 amici, in “Associazione Online” sfidando altre squadre composte da 5 giocatori. Purtroppo nonostante ciò uno scarsissimo sistema di ricerca delle partite spesso ci farà incontrare giocatori con i quali la lag renderà impossibile terminare la sfida rendendo frustrante la maggior partedele partite.
Per concludere, in attesa che si sciolgano i nodi dell'infinito Lockout americano, l'acquisto dell'ultima produzione Visual Concept risulta essere obbligato per ogni fan del genere e consigliato a tutti quei giocatori che hanno la voglia di avvicinarsi ad un gioco complesso, ma che riesce a ripagare gli sforzi e il tempo dedicatogli come poche altre simulazioni sportive possono fare.


2 commenti:

  1. Ottima recensione e ottimo Blog

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  2. Recensione copiata.. almeno metti la fonte PATETICO

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